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La nascita del R.C. di Pordenone ebbe luogo nel 1957, in un momento particolarmente importante per la storia della città. Era il periodo in cui a Pordenone si assisteva ad un forte sviluppo industriale, edilizio, economico, sociale e la costituzione del Rotary costituì proprio un elemento significativo che consacrava l’affermazione della città e legittimava la sua aspirazione a diventare capoluogo di Provincia: ciò avvenne nel 1968, dopo che già nel 1964 era stato istituito un Circondario autonomo nell’ambito della Provincia di Udine.
Il nuovo Club ebbe tra i suoi soci molti tra gli esponenti più di spicco del mondo imprenditoriale e professionale pordenonese, alcuni dei quali già appartenevano al Club padrino di Udine. Vanno ricordati soprattutto i nomi dell’ing. Napoleone Aprilis, fondatore del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna, del co. Guecello di Porcia, grande imprenditore agricolo, dell’avv. Angelo Sartori di Borgoricco, Presidente dell’ordine degli Avvocati di Pordenone, dell’ing. Arrigo Tallon, importante professionista e industriale. Nel corso degli anni ne faranno parte molti importanti esponenti che qui sarebbe troppo lungo elencare, ma basterà ricordare il nome di Lino Zanussi, il grande industriale prematuramente poi scomparso, cui va dato il merito dell’eccezionale sviluppo avuto dalla sua azienda e, per tanta parte, dello sviluppo economico della città e del territorio.
Numerosi esponenti del Club furono attivi, nel corso degli anni, anche a livello distrettuale, partecipando attivamente ad organismi istituiti dai Governatori (Commissioni, CIP). Uno dei soci, Alfio Chisari, fu Governatore del Distretto nell’anno 1998 – 1999.
Il Club ha condotto, fin dalla costituzione, numerose iniziative sia di carattere sociale che di carattere culturale, e ne ricordiamo le principali.
Fra le prime merita una menzione il programma IARD, che in anni ormai lontani venne perseguito assieme al Club di Udine per l’aiuto ai ragazzi dotati, così come la partecipazione assieme ad altri Clubs alla costruzione del Collegio Universitario Ederle di Padova.
Fra le iniziative di carattere culturale del passato un posto importante occupa, soprattutto, il bel volume: “Pordenone: storia, arte, cultura e sviluppo economico della terra tra il Livenza e il Tagliamento”, pubblicato nel 1969 per celebrare la costituzione della nuova provincia e contenente numerosi contributi, tutti di alto livello. Per venire a tempi più recenti, nel 2005 è stata avviata l’iniziativa, promossa dal Presidente Fulvio Comin, d’accordo con il Comune di Pordenone, di affiggere davanti ai principali palazzi dell’antico centro delle targhe, che sinteticamente ne ricordano la storia: l’iniziativa ha conferito al Club (che nelle targhe viene menzionato), visibilità e prestigio. Su questo filone si è allineato il concorso “Pordenone nascosta”, che si è proposto di far conoscere, attraverso fotografie, luoghi, scorci, architetture di Pordenone, non molto conosciuti, anche perché spesso difficilmente accessibili. L’esposizione si ripete ogni anno. Sempre nell’ambito nelle iniziative di carattere culturale va ricordata quella volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di recuperare l’antico castello, oggi adibito a carcere, per valorizzarne la storia e gli interessanti elementi costruttivi che lo contraddistinguono. In tal modo il Club riesce a far sentire in città la sua presenza e l’importanza dell’apporto che può dare alla crescita della comunità.
Carattere sociale e culturale assieme rivestono altre iniziative dirette al mondo della scuola. Va ricordato, innanzitutto, il concorso “Vinci un tutor”, che ha già avuto sette edizioni e nel quale sono stati premiati i cinque temi migliori redatti su una traccia data agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori che hanno aderito all’iniziativa, e che riguardava le aspettative e i desideri circa il loro futuro professionale. Ai vincitori, oltre ad un premio in denaro, è stato assegnato un tutor, ossia un rotariano competente nella materia che lo studente ha prescelto per la sua futura professione, il quale possa assisterlo con l’aiuto di consigli opportuni. L’iniziativa ha riscosso grande successo, se ne è molto parlato in città e nei giornali e, naturalmente il Club si propone di continuarla nei prossimi anni.
Carattere sociale e culturale ha anche l’attività svolta dalla Fondazione Baschiera – Tallon, istituita per testamento dalla sig.ra Pia Baschiera - che fu notissima professoressa di musica – vedova del rotariano ing. Tallon, avente ad oggetto la promozione di attività musicali per i giovani e l’offerta di diversivi agli anziani nel giardino della bella villa, già di proprietà dei coniugi Baschiera e Tallon e oggi sede della Fondazione. Questa, sempre in forza delle disposizioni testamentarie, è amministrata congiuntamente dai soci del Rotary Club e dal Soroptimist Club di Pordenone. Anche se la Fondazione è autonoma dal Club, questo, tramite una Commissione ad hoc, segue sempre con interesse e partecipazione le sue attività.
Ci sembra opportuno segnalare che, in occasione dell’Adunata Nazionale degli Alpini, che ha avuto luogo in Pordenone nel maggio 2014, il Club ha dedicato alcune sue riunioni agli Alpini, alla loro storia e alle loro attività. Alla Sezione ANA di Pordenone, sempre nella medesima occasione, è stato conferito dal Club, con il sostegno degli altri quattro Clubs della Provincia, il PHA (Certificate of Appreciation), che è l’equivalente, per le Associazioni, del PHF. Si deve, per completezza, ricordare che il Club di Pordenone ha una tradizione di attenzione e di collaborazione con il mondo della montagna e con gli Alpini: nel 1963, in collaborazione con il CAI, realizzò nelle Dolomiti friulane un bivacco dedicato a Renzo Granzotto e Antonio Marchi, valenti alpinisti e valorosi soldati, caduti lo stesso giorno (08/03/1941), combattendo in Albania, e stretti congiunti di due soci dell’epoca.
Collegato al Club di Pordenone esiste, ormai da parecchi anni, un attivo ed ottimo Rotaract, ed intensa è la collaborazione tra i due sodalizi. Nel 2017 è stato costituito anche un Interact.
In occasione del 30°, 40°, 50°, 60° Anniversario della fondazione del club, oltre a manifestazioni che hanno coinvolto anche le Autorità cittadine, è stato pubblicato un libro. Esso riporta la storia del club, una sintesi di ciascuna annata rotariana, e la descrizione delle attività svolte; ad ogni decennale è integrato dai relativi aggiornamenti. In particolare, vi sono contenuti, nell’edizione del 60°, sia l’elenco di tutte le relazioni tenute dai soci al club sia l’elenco di tutti i services effettuati dal club: sono elenchi che danno una visione completa sia dell’attività culturale svolta dai soci personalmente sia dell’attività di servizio svolta dal club nei suoi primi 60 anni di vita.
Infine si deve segnalare che il club pubblica – e ha sempre pubblicato – un Bollettino, con cadenza settimanale, che dà notizia dell’ultima riunione dei soci, e di iniziative sia del club medesimo che del Distretto. Da qualche anno il Bollettino viene trasmesso il via telematica e ogni numero contiene anche piacevoli fotografie a colori dell’ultima riunione. La raccolta di Bollettini costituisce una preziosa fonte di informazioni sulla storia del club e sui suoi soci.
Pompeo Pitter